Coltivatore
Azienda Agricola Francescon
Rodigo (MN)
L’idea vincente dell’Azienda Agricola Francescon,
certo non l’unica, quella di passare dal tradizionale insieme di allevamento e cerealicoltura ad un’unica produzione: i meloni.
Inizia nonno Antonio, proveniente dal vicentino per approdare a Rodigo nel mantovano, proseguono i figli che su un ettaro di terra, faticosamente guadagnata, danno il via a un percorso che porta oggi l’azienda ad essere il primo produttore di meloni in Europa, capace oggi di proporre al mercato qualcosa come 30.000.000 pezzi…
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È Bruno Francescon, della terza generazione alla guida dell’impresa, che con giusto orgoglio parla di quantità senza dimenticare le persone, i collaboratori, chi lavora nei campi, l’ambiente: sul sito aziendale si legge:
«Abbiamo un debito con la terra», debito ripagato rispettandola, minimizzando il consumo d’acqua, riducendo l’impatto dell’opera umana, dando valore a chi ne raccoglie i frutti.
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Con il crescere dell’azienda precisa la scelta di servire la Grande Distribuzione Organizzata, quei supermercati in grado di capire validità del prodotto e capacità organizzative/logistiche dei Francescon. Tra questi in prima linea Italmark, da sempre alla ricerca del binomio qualità e affidabilità, per il gruppo binomio intimamente legato con la valorizzazione delle produzioni locali.
Buona parte di quei numeri sono difatti legati al Melone IGP mantovano. Nato come denominazione nel 2013, anche grazie a un’attiva partecipazione dell’Agricola Francescon, IGP che affonda le sue radici nella storia visto che qui la coltivazione di meloni nel mantovano risale al 1400 come testimoniano dati contenuti negli archivi dei Signori di Mantova: i Gonzaga.
Attualmente, oltre all’IGP, l’azienda è in grado di soddisfare la richiesta di questo frutto, nella varietà retata, da febbraio a ottobre, grazie alle produzioni dislocate a Licata in Sicilia e Tassette in Senegal.
Succosi, profumati, con caratteristiche diverse secondo la varietà hanno ora una preziosa compagna: l’Anguria Perla Nera che grazie ad un’attenta selezione offre frutti con pochi semi, digeribilissimi, dolci e croccanti.
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«Abbiamo un debito con la terra», debito ripagato rispettandola, minimizzando il consumo d’acqua, riducendo l’impatto dell’opera umana, dando valore a chi ne raccoglie i frutti.
Bruno Francescon